CREDITO D’IMPOSTA BENI STRUMENTALI  4.0

IN COSA CONSISTE

Il credito d’imposta per l’acquisto in beni strumentali materiali ed immateriali, che rientra nelle agevolazioni introdotte dal piano Transizione 4.0, rappresenta l’opportunità ideale per rinnovare i processi produttivi. Questa misura ha l’obiettivo di “supportare e incentivare le imprese che investono in beni strumentali nuovi, materiali e immateriali, funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi destinati a strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato”.

CHI PUÒ BENEFICIARNE 

Tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato, incluse le stabili organizzazioni di soggetti non residenti, indipendentemente dalla natura giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione, dal regime contabile e dal sistema di determinazione del reddito ai fini fiscali.
Il credito d’imposta è riconosciuto anche agli esercenti arti e professioni, ai soggetti aderenti al regime forfetario, alle imprese agricole ed alle imprese marittime.

COSA FINANZIA

L’agevolazione riguarda gli investimenti in beni materiali e immateriali nuovi, strumentali all’esercizio d’impresa o dell’arte e professione, ad eccezione:

– dei mezzi di trasporto a motore indicati nell’art. 164, comma 1, TUIR (autovetture e autocaravan, aeromobili da turismo, navi, imbarcazioni da diporto).

– dei beni per i quali sono previsti coefficienti di ammortamento inferiori al 6,5% (D.M. 31 dicembre 1988).

– dei fabbricati e delle costruzioni.

– dei particolari beni indicati nell’allegato 3 annesso alla legge di Stabilità per il 2016 – legge n. 208/2015 (condutture, condotti, materiale rotabile).

– dei beni gratuitamente devolvibili delle imprese operanti in concessione e a tariffa nei settori dell’energia, dell’acqua, dei trasporti, delle infrastrutture, delle poste, delle telecomunicazioni, della raccolta e depurazione delle acque di scarico e della raccolta e smaltimento dei rifiuti.

COME SI ACCEDE

Per i beni tecnologicamente avanzati materiali e immateriali, le imprese sono tenute a produrre una perizia tecnica asseverata rilasciata da un ingegnere o da un perito industriale iscritti nei rispettivi albi professionali o un attestato di conformità rilasciato da un ente di certificazione accreditato, da cui risulti che i beni possiedono caratteristiche tecniche tali da includerli rispettivamente negli elenchi di cui ai richiamati allegati A e B e sono interconnessi al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura. Per i beni di costo unitario di acquisizione non superiore a 300.000 euro è sufficiente una dichiarazione resa dal legale rappresentante.

Incentivi

Per i  Beni strumentali materiali tecnologicamente avanzati
(allegato A, legge 11 dicembre 2016, n. 232 – ex Iper ammortamento)

2021

  • 50% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro.
  • 30% del costo per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 10 milioni di euro.
  • 10% del costo per la quota di investimenti tra i 10 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 20 milioni di euro.

2022

  • 40% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro.
  • 20% del costo per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 10 milioni di euro.
  • 10% del costo per la quota di investimenti tra i 10 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 20 milioni di euro.

Dal 2023 al 2025

  • 20% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro.
  • 10% del costo per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 10 milioni di euro.
  • 5% del costo per la quota di investimenti tra i 10 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 20 milioni di euro.

Il credito d’imposta può essere esteso fino al 30 giugno 2026 a condizione che entro la data del 31 dicembre 2025 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20 per cento del costo di acquisizione.


Per i Beni strumentali immateriali tecnologicamente avanzati funzionali ai processi di trasformazione 4.0 (allegato B, legge 11 dicembre 2016, n. 232, come integrato dall’articolo 1, comma 32, della legge 27 dicembre 2017, n. 205).

Si considerano agevolabili anche le spese per servizi sostenute mediante soluzioni di cloud computing per la quota imputabile per competenza.

  • Dal 2021 al 2023: 20% del costo nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 1 milione di Euro.
  • 2024: 10% del costo nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 1 milione di Euro.
  • 2025: 5% del costo nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 1 milione di Euro.

Il credito d’imposta può essere esteso fino al 30 giugno 2026 a condizione che entro la data del 31 dicembre 2025 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20 per cento del costo di acquisizione.

Per Altri beni strumentali materiali (ex Super Ammortamento) diversi da quelli ricompresi nel citato allegato A

  • 2021: 10% nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 2 milioni di euro.
  • 2022: 6% nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 2 milioni di euro.

Il credito d’imposta può essere esteso fino al 30 giugno 2023 a condizione che entro la data del 31 dicembre 2022 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20 per cento del costo di acquisizione.

Per Altri beni strumentali immateriali diversi da quelli ricompresi nel citato allegato B:

  • 2021: 10% nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 1 milione di euro.
  • 2022: 6% nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 1 milione di euro.

Il credito d’imposta può essere esteso fino al 30 giugno 2023 a condizione che entro la data del 31 dicembre 2022 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20 per cento del costo di acquisizione.

CREDITO D’IMPOSTA INVESTIMENTI SUD 

IN COSA CONSISTE

Il credito d’imposta Investimenti nel Mezzogiorno è uno strumento di finanza agevolata che incentiva l’acquisto di beni strumentali nuovi che fanno parte di un progetto di investimento volto ad incrementare la produttività o a diversificare la stessa. 

CHI PUÒ BENEFICIARNE
Destinatari di tale beneficio, pertanto, sono tutti i soggetti titolari di reddito d’impresa, individuabili in base all’articolo 55 del TUIR, indipendentemente dalla natura giuridica assunta, che effettuano nuovi investimenti destinati a strutture produttive situate nelle aree ammissibili.

COSA FINANZIA

L’agevolazione (credito d’imposta)  è diretta a sostenere  gli investimenti, facenti parte di un progetto iniziale come (all’articolo 2, punti 49, 50 e 51, del regolamento (UE) n. 651/2014 della Commissione, del 17 giugno 2014) relativi all’acquisto, anche mediante contratti di locazione finanziaria, di macchinari, impianti e attrezzature varie destinati a strutture produttive già esistenti o che vengono impiantate nel territorio.

Sono agevolabili gli investimenti – in macchinari, impianti e attrezzature varie – relativi alla creazione di un nuovo stabilimento, all’ampliamento della capacità di uno stabilimento esistente.

Investimenti massimi:

1,5 milioni di euro per le piccole imprese.

5 milioni di euro per le medie imprese.

15 milioni di euro per le grandi imprese.

La misura del credito d’imposta per investimenti nel Mezzogiorno è pari al:

  • 45 % per le piccole imprese
  • 35 % per le medie imprese
  • 25 % per le grandi imprese

Periodicità: Sempre fruibile fino al 2023

COME SI ACCEDE

È possibile accedere compilando la modulistica al link: https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/it/web/guest/schede/agevolazioni/credito-di-imposta-per-gli-investimenti-nel-mezzogiorno/modello-inv-mezzogiorno-2016

CONTRATTO DI SVILUPPO

IN COSA CONSISTE
Il Contratto di sviluppo, operativo dal 2011, rappresenta il principale strumento agevolativo dedicato al sostegno di programmi di investimento produttivi strategici ed innovativi di grandi dimensioni. La normativa attualmente in vigore (decreto del Ministro dello sviluppo
economico del 9 dicembre 2014 e s.m.i.), prevede il finanziamento a favore di:

CHI PUÒ BENEFICIARNE

Una o più imprese, italiane o estere, di qualsiasi dimensione (compatibilmente con i regolamenti comunitari di volta in volta applicabili) che intendano realizzare singolarmente o congiuntamente un programma di sviluppo. Il programma di sviluppo può, altresì, essere realizzato in forma congiunta anche mediante il ricorso allo strumento del contratto di rete di cui all’art. 3, comma 4-ter, del decreto-legge 10 febbraio 2009, n. 5.

COSA FINANZIA

programmi di sviluppo industriali, compresi i programmi riguardanti l’attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli.
programmi di sviluppo per la tutela ambientale.
programmi di sviluppo di attività turistiche.

I programmi di sviluppo possono essere realizzati da una o più imprese, italiane o estere, di qualsiasi dimensione (compatibilmente con i regolamenti comunitari di volta in volta applicabili).

Il programma di sviluppo può, altresì, essere realizzato in forma congiunta anche mediante il ricorso allo strumento del contratto di rete.

Nei Contratti di sviluppo i soggetti beneficiari delle agevolazioni sono articolati in:
soggetto proponente, ovvero l’impresa che promuove il programma di sviluppo ed è responsabile della coerenza tecnica ed economica del programma medesimo.

imprese aderenti, ovvero le eventuali altre imprese che realizzano progetti di investimento nell’ambito del programma di sviluppo.

L’importo complessivo delle spese e dei costi ammissibili alle agevolazioni non deve essere inferiore a 20 milioni di euro, ovvero a 7,5 milioni di euro qualora il programma riguardi esclusivamente l’attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli.

Le agevolazioni sono concesse nelle seguenti forme, anche in combinazione tra loro:

finanziamento agevolato, nei limiti del 75% delle spese ammissibili
contributo in conto interessi.
contributo in conto impianti.
contributo diretto alla spesa.

L’entità delle agevolazioni, nel rispetto dei limiti delle vigenti norme in materia di aiuti di Stato, è determinata sulla base della tipologia di progetto, dalla localizzazione dell’iniziativa e dalla dimensione di impresa, fermo restando che l’ammontare e la forma dei contributi concedibili vengono definiti nell’ambito della fase di negoziazione.

https://www.mise.gov.it/index.php/it/incentivi/impresa/contratti-di-sviluppo

COME SI ACCEDE
La domanda può essere presentata scaricando la modulistica e seguendo le indicazioni presenti sul sito di Invitalia al seguente link
https://www.invitalia.it/cosa-facciamo/sosteniamo-grandi-investimenti/contratto-di-sviluppo/presenta-la-domanda