L’aquila – simbolo di forza ed indipendenza – è stata scelta come emblema da Confindustria per rappresentare il ruolo trainante del sistema di produzione industriale e la fierezza della classe imprenditoriale che ne è alla guida.
1923
Il 21 marzo 1923 sotto la presidenza di Antonio Stefano Benni, la Giunta esecutiva in ragione dei nuovi e più ampi ruoli della Confederazione, ritiene opportuno dare all’organizzazione un emblema tangibile di identità, per sottolineare la condivisione dei valori della libera impresa e l’appartenenza a un clima culturale comune.
La scelta cade sull’immagine di un’aquila che sovrasta una ruota dentata.
1946
Nell’ottobre 1946 Confindustria modifica l’emblema, dando maggior forza all’immagine dell’aquila con l’accentuazione di alcuni suoi tratti e cambiandone le proporzioni rispetto all’ingranaggio. Per quasi quaranta anni, l’emblema ed il logo resteranno inalterati. Stanno a ribadire il ruolo costante svolto dalla rappresentanza imprenditoriale per lo sviluppo del Paese che, attraverso profonde trasformazioni economico-sociali, diventa uno dei Paesi più industrializzati del mondo.
1983
Nel dicembre 1983, l’Assemblea straordinaria approva il nuovo emblema, che risponde all’esigenza di una presentazione più moderna e stilizzata. E’ una nuova immagine di Confindustria che trova espressione in un emblema rinnovato, il cui aspetto formale, pur nella continuità della tradizione, ha un impatto molto diverso. Cambia il segno grafico, l’aquila e la ruota trovano una nuova rappresentazione.
2003
Nel 2003 l’Assemblea approva la proposta di restyling dell’emblema di Confindustria. Pur rispettando una tradizione ormai affermata e riconoscibile (con l’ingranaggio che resta a significare il forte aggancio all’economia reale) la ruota dentata attenua i tratti tecnici e si apre a simboleggiare una sempre maggiore integrazione con i settori emergenti del mondo produttivo, con le nuove imprese, con il nuovo modo di fare impresa.