La ripartizione delle risorse a disposizione delle singole ZES, è avvenuta con il decreto interministeriale firmato dai ministri Enrico Giovannini e Mara Carfagna il 3 dicembre 2021 e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 4 gennaio 2022.
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza destina 630 milioni di euro per investimenti infrastrutturali volti ad assicurare un adeguato sviluppo dei collegamenti delle aree ZES con la rete nazionale dei trasporti, in particolare con le reti Trans Europee (TEN-T), al fine di rendere efficace l’attuazione delle ZES. A queste risorse, si aggiungono ulteriori 1,2 miliardi di euro che il PNRR riserva a interventi sui principali porti del Mezzogiorno.
Nell’ambito dei Piani strategici di sviluppo delle ZES, sono previste diverse progettualità infrastrutturali. Le principali necessità sulle quali si interverrà sono le seguenti:
· collegamento di “ultimo miglio”: realizzare efficaci collegamenti tra le aree portuali e industriali e la rete infrastrutturale ferroviaria e stradale facente parte delle reti di trasporto principali, così da consentire ai distretti produttivi di ridurre tempi e costi nella logistica;
· digitalizzazione e potenziamento della logistica, urbanizzazioni green e lavori di efficientamento energetico e ambientale nelle aree retroportuali e nelle aree industriali appartenenti alle ZES;
· potenziamento della resilienza e della sicurezza dell’infrastruttura connessa all’accesso ai porti.
Per rispettare i termini previsti dal PNRR, l’inizio dei lavori avverrà entro il 31 dicembre 2023 e la loro conclusione entro il 30 giugno 2026.
I soggetti attuatori degli interventi (Anas, Rfi, le Autorità di Sistema Portuale) e i commissari straordinari di ogni Zes dovranno inviare agli uffici competenti del Mims, l’analisi ambientale delle opere secondo il principio di ‘non arrecare danni significativi all’ambiente’, e comunicare le iniziative che intendono adottare per favorire l’inclusione di giovani e donne nella progettazione e nella realizzazione degli interventi.