Pubblicata la nota Congiunturale del Centro Studi Confindustria
Tra il 2000 e il 2020 nel manifatturiero italiano i salari reali sono cresciuti del 24,3%, pressoché in linea con la variazione della produttività del lavoro (22,6%).
Si tratta di una crescita simile a quella registrata in Francia e superiore a quella registrata in Germania e Spagna. Ma in questi paesi la produttività del lavoro è cresciuta ben più che in Italia. Ciò implica una perdita di competitività per il nostro manifatturiero.
Nel biennio 2021-2022 l’aumento dei prezzi ha eroso i salari reali mentre la produttività ha sostanzialmente tenuto.
Nei prossimi anni i salari recupereranno il potere di acquisto in virtù del meccanismo contrattuale che spalma su più anni gli effetti di fiammate inflazionistiche.
Per recuperare competitività servirebbe un alleggerimento del carico fiscale (su lavoro e capitale), funzionale nel breve periodo a far recuperare potere di acquisto ai salari e ad alleviare la compressione dei profitti.
Guardando in avanti, risultano cruciali le politiche a sostegno dell’innovazione delle imprese e di rafforzamento della capacità innovativa dell’intero sistema economico. Per questo la partita del PNRR non può essere persa.
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