Un aggiornamento sulla terza rata del PNRR e gli obiettivi da raggiungere entro il primo semestre 2023.
Il PNRR punta ad affrontare le debolezze strutturali dell’economia italiana.
Il Piano, dunque, rappresenta per l’Italia un’opportunità storica da non perdere, vista anche l’enorme dote di risorse economiche messe in campo (oltre 235 miliardi di euro)
Il Governo è intervenuto sulla governance del PNRR con il DL PNRR (DL n. 13 del 2023) nominando un’autorità politica dedicata al Piano.
L’effetto complessivo è di rafforzare il ruolo e le prerogative della Presidenza del Consiglio. Inoltre, il DL contiene numerose misure volte a potenziare la capacità delle amministrazioni titolari delle misure PNRR e dei soggetti attuatori, nonché ad accelerare e snellire le procedure amministrative, specie con riferimento all’affidamento dei contratti pubblici PNRR e PNC.
Confindustria ha istituito una Task Force interna con il compito di monitorare l’implementazione del Piano per rafforzare la consapevolezza e la partecipazione delle imprese, degli Stakeholder e in generale della società civile.
A gennaio il Governo ha chiesto alla Commissione europea il pagamento della rata legata al raggiungimento degli obiettivi previsti per dicembre 2022.
Si attende una valutazione della Commissione entro fine mese.
Le riforme per ora sono in linea con gli impegni previsti dal cronoprogramma del PNRR. Però è ancora presto per valutarne l’effettiva ricaduta sul sistema produttivo.
Per il primo semestre 2023 sono previste 27 condizioni, di cui 19 riferite a investimenti e 8 a riforme, al cui raggiungimento è condizionato il pagamento della quarta rata da 16 miliardi di euro.
Ben 19 condizioni su 27 sono legate alla digitalizzazione della PA e alla transizione green.
Come indicato nella Nadef 2022 (Nota di aggiornamento del documento di economia e finanza), il Governo ha previsto di spendere quasi 41 miliardi di euro quest’anno.