Dopo l’aumento dei tassi della Bce il costo dei mutui casa sarà più caro. Le conseguenze, tuttavia, non riguarderanno coloro che hanno un mutuo a tasso fisso, anche se già da un po’ di tempo erano meno a buon mercato, visto che le previsioni di rialzo erano già circolate.
Per i nuovi mutui a tasso fisso e tutti i mutui a tasso variabile, invece, interverrà l’adeguamento al nuovo costo del denaro conseguente all’aumento dei tassi della Bce. Per il variabile, il tasso di riferimento è l’Euribor: quello a 3 mesi attualmente si aggira intorno a -0,3% ma attenzione, ma nei prossimi mesi è destinato a salire velocemente, molto più del tasso di riferimento dei mutui a tasso fisso.
Le conseguenze per investimenti e titoli di Stato
Dopo l’annuncio dell’aumento dei tassi da parte della Bce i Btp a dieci anni hanno toccato rendimenti del 3,72%, come non accadeva dal 2014, mentre lo spread, il differenziale tra Btp e Bund tedeschi, si è allargato a 228 punti base.
Molto probabilmente il prossimo aumento potrebbe essere di 50 punti, prima che aumenti ulteriormente. A questo scenario si aggiunge l’abbassamento, sempre da parte della Bce, delle di crescita dell’area dell’euro, oltre alla conferma che l’inflazione prevista dovrebbe attestarsi al 6,8% nel 2022, al 3,5% nel 2023 e al 2,1 nel 2024.