Internazionalizzazione. Argentina: al via la Riforma Fiscale

Varata la nuova tassazione fiscale anche per agevolare investimenti

A luglio scorso il Governo, insieme a 18 dei 24  presidenti delle Province argentine, ha firmato il Pacto de Mayo (Patto di Maggio), un documento che sintetizza il programma economico del Governo, toccando anche alcuni punti fiscali. 

La riforma fiscale
Il pacchetto fiscale approvato dal Congresso, e che manca ancora di alcuni regolamenti attuativi, ha notevolmente ampliato la platea dei contribuenti, abbassando la soglia di esenzione dalle imposte sui redditi.

Per i titolari di partita Iva, in regime di monotributo (che unifica, in un unico pagamento mensile, quanto dovuto a fini Iva, profitti, contributi pensionistici e previdenza sociale) il Governo ha elevato gli importi dovuti a seconda della fascia di reddito.

La vera riduzione delle imposte riguarda, invece, quella che colpisce i beni personali dei contribuenti, che si trovino nel Paese o all’estero (beni immobili, mobili registrati, titoli, azioni, ecc.), in quanto è aumentata la soglia di esenzione e sono ridotte le aliquote. Inoltre, è possibile aderire a uno speciale regime di pagamento anticipato della stessa imposta, per cinque anni, beneficiando di uno sconto.

Infine, è stato previsto un regime di tassazione per attrarre i grandi investitori esteri che operano in settori quali la silvicoltura, le infrastrutture, l’estrazione mineraria, l’energia, la tecnologia, il turismo, l’acciaio, il petrolio e il gas. Per accedere al regime è necessario un investimento minimo nel Paese di 200 milioni di dollari.

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Zamparelli

Francesca ZamparelliResponsabile Area Economica, Centro Studi, Comunicazione e Marketing

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