Il catasto italiano verrà progressivamente aggiornato, ma senza cambiamenti rispetto ai criteri attuali.
La tanto discussa riforma del catasto è inserita all’interno del disegno di legge di delega per la revisione del sistema fiscale da attuarsi per il tramite di uno o più decreti legislativi. Il disegno di legge di delega per la revisione del sistema fiscale si compone di 10 articoli. Uno di questi articoli fa riferimento proprio alla riforma del catasto.
Si tratta nello specifico dell’articolo 6, che al comma 1 prevede “una modifica della disciplina relativa al sistema di rilevazione catastale al fine di modernizzare gli strumenti di individuazione e di controllo delle consistenze dei terreni e dei fabbricati”, intervenendo “sugli immobili attualmente non censiti o che non rispettano la reale consistenza di fatto, la relativa destinazione d’uso ovvero la categoria catastale attribuita; sui terreni edificabili accatastati come agricoli”; sugli immobili abusivi.
Lo stesso articolo 6, poi, al comma 2 prevede un’integrazione delle informazioni presenti nel catasto dei fabbricati in tutto il territorio nazionale, da rendere disponibile a decorrere dal 1° gennaio 2026.
Nel dettaglio, “l’articolo 6 reca la delega al Governo per l’adozione di norme finalizzate a modificare il sistema di rilevazione catastale degli immobili, prevedendo nuovi strumenti da porre a disposizione dei comuni e all’Agenzia delle Entrate, atti a facilitare l’individuazione e il corretto classamento degli immobili. La norma indica altresì i principi e i criteri direttivi che dovranno essere utilizzati per l’integrazione delle informazioni presenti nel catasto dei fabbricati (da rendere disponibile a decorrere dal 1° gennaio 2026). Tali informazioni non dovranno essere utilizzate per la determinazione della base imponibile dei tributi derivanti dalle risultanze catastali né per finalità fiscali”.
Cosa cambia con la revisione del catasto?
Per ora si parla esclusivamnete dell’approvazione del disegno di legge delega destinato ad applicare una riforma fiscale complessiva in Italia.
Questo significa che oggi si possono fare solo delle previsioni.
Nello specifico si prevedono degli strumenti, da porre a disposizione dei comuni e dell’Agenzia delle Entrate, atti a facilitare e ad accelerare l’individuazione ed eventualmente il corretto classamento delle seguenti fattispecie:
- gli immobili attualmente non censiti o che non rispettano la reale consistenza di fatto, la relativa destinazione d’uso ovvero la categoria catastale attribuita;
- i terreni edificabili accatastati come agricoli;
- gli immobili abusivi, individuando a tale fine specifici incentivi e forme di valorizzazione delle attività di accertamento svolte dai comuni in questo ambito, nonché garantendo la trasparenza delle medesime attività.