Dati INAIL n. 4/2025: andamento degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali

L’INAIL ha pubblicato sul proprio sito istituzionale il mensile Dati Inail n. 4/2025, con un focus sull’andamento infortunistico nel settore manifatturiero.

Con un occupato su cinque e un volume produttivo pari a un terzo del totale, il settore manifatturiero rappresenta una parte importante del prodotto interno lordo e dell’occupazione e, proprio per la sua complessità, è anche tra i settori industriali italiani a maggior rischio infortunistico.

Denunce infortuni

Nel 2023, alla data di aggiornamento del 31 ottobre 2024, sono stati denunciati all’Inail 93.346 infortuni, dato che conferma in linea di massima quello dell’anno precedente (93.846), ma in calo dell’8,7% rispetto al 2019. Nello stesso anno l’incidenza infortunistica sul totale dei casi della gestione assicurativa Industria e servizi ha raggiunto il 20%, ritornando così ai livelli pre-pandemia e collocando l’industria manifatturiera al primo posto per numero di denunce.

Decessi

È stato rilevato come i decessi sul lavoro nel 2023 siano stati 178, in diminuzione di circa il 25% (58 casi in meno) rispetto al 2019 e del 6,8% (-13) sull’anno precedente. Nonostante questi cali, il manifatturiero si conferma comunque in seconda posizione, preceduto con 220 casi mortali solo dalle Costruzioni.

Percentuali di infortuni durante l’attività lavorativa e in itinere

Poco più dell’83% degli infortuni denunciati è avvenuto durante l’attività lavorativa e la quota rimanente in itinere, nel tragitto di andata e ritorno tra la casa e il luogo di lavoro. Tra le donne, però, la quota dei casi in itinere sale al 30% (contro un 15% circa per gli uomini) e raggiunge il 38,5% per i decessi (34% circa per gli uomini). Limitando l’analisi ai soli infortuni avvenuti in occasione di lavoro, il comparto alimentare si segnala per la quota più alta di infortuni che coinvolgono le lavoratrici (28% circa sul totale delle donne), in particolare nella produzione di prodotti da forno e nella lavorazione, produzione e conservazione di carni. Per i lavoratori, invece, si registrano più denunce nella fabbricazione dei metalli (quasi un quarto dei casi) e dei macchinari (circa un infortunio su sei).

Infortuni per aree geografiche

Sempre con riferimento alle denunce di infortunio in occasione di lavoro, nel 2023 è stato il Nord a denunciare più casi (75%), seguito dal Centro (14%) e dal Mezzogiorno (11%), con Lombardia (17.336 casi), Emilia Romagna (14.292) e Veneto (14.077) ai primi tre posti in valore assoluto. Con 27 e 21 decessi rispettivamente, Lombardia e Veneto sono anche le prime due regioni per casi mortali, seguite dalla Campania con 10 vittime.

Infortuni per fasce d’età

La fascia d’età più colpita è quella che va dai 45 ai 59 anni (poco più del 40%), con un’incidenza leggermente più alta rispetto a quella rilevata nell’Industria e servizi (quasi 39%). Seguono gli infortunati tra i 30 ed i 44 anni (30,8%) e quelli fino a 29 (22,7%). La quota degli over 60 (6,2%) è in crescita del 9,2% rispetto all’anno precedente, mentre le altre fasce d’età segnano un calo medio di circa il 2%. Per i casi mortali, è la fascia dai 50 ai 64 anni quella in cui si sono verificati il maggior numero di decessi (66, due in più rispetto al 2022).

Per un maggiore approfondimento si trasmette in allegato il nuovo rapporto redatto dall’INAIL.

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Giornale

Teresa GiornaleResponsabile Area Lavoro, Welfare, Formazione

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