Certificazione crediti ricerca e sviluppo

Chiarita la soluzione alternativa per coloro che non hanno aderito alla sanatoria resta la certificazione

Per chi non ha aderito alla speciale sanatoria prevista dall’art.5 del D.l. 146/2021 che consentiva di regolarizzare le indebite compensazioni entro il termine del 31 ottobre 2024, oggi la legittimazione della richiesta del credito di imposta R&S è possibile attraverso la richiesta di certificazione da parte di uno dei soggetti iscritti all’Albo del Mimit.

Tale procedura attesta la qualificazione degli investimenti eseguiti ai fini della loro classificazione tra le attività ammissibili al credito d’imposta ricerca, sviluppo e innovazione ex articolo 1, commi 200-202, della legge 160/2019 (applicabile dal 2020) e al credito d’imposta ricerca e sviluppo ex articolo 3 del Dl 145/2013 (applicabile fino al 2019).

La certificazione mette in sicurezza le imprese, garantendo la conformità dei singoli progetti alle normative vigenti e riducendo il rischio di contestazioni da parte dell’Agenzia delle Entrate.

La certificazione, proprio per la sua natura, inoltre non ha valenza solo per l’attestazione dei crediti di R&S relativi agli anni pregressi, ma rappresenta una significativa opportunità anche in altri ambiti. Infatti, considerata la facoltà di accedere al percorso di qualificazione anche in via preventiva, con la certificazione del credito è possibile sapere in anticipo se le attività di R&S da svolgere sono ammissibili al credito d’imposta, con la conseguente possibilità di procedere con maggiore sicurezza anche su progetti di lungo termine.

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Zamparelli

Francesca ZamparelliResponsabile Area Economica, Centro Studi, Comunicazione e Marketing

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